S.H.Figuarts sorprende con 200 modelli Dragon Ball, ecco i più rari

Chi l’avrebbe detto? Nel 2009 la linea S.H.Figuarts apriva la danza con un timido Piccolo, oggi festeggia oltre duecento modelli dedicati a Dragon Ball e continua a far battere il cuore dei collezionisti!
Il traguardo arriva con la speciale edizione “Son Goku & Shenron 40th Anniversary”, inviata ai lettori di V Jump: un’uscita lampo che ha riacceso la caccia alle rarità.
Non si parla solo di numeri: il brand di Bandai e della sua divisione premium Tamashii Nations crea micro-storie di plastica che rivivono sui banchi delle fiere, nei gruppi Facebook e, ovviamente, sulle aste online.
Sul podio dei desideri compaiono anche le produzioni di Banpresto, Good Smile Company, Megahouse e i kit di Figma, ma è l’articolazione millimetrica di S.H.Figuarts a far sognare; non a caso persino case come Kotobukiya, Medicom Toy o l’iconica Yamato osservano le mosse di questo fenomeno, mentre Art Storm rimane di vedetta con proposte di nicchia.



Figure Dragon Ball S.H.Figuarts: i pezzi più rari e costosi
Sul mercato secondario spicca Broly Comic-Con 2016, valutato sopra i 700 €, seguito dal Vegeta Scouter 2011 che sfiora i 600: scorte ridotte, ristampe zero, domanda alle stelle!
Altrettanto ambitissimo il Son Gohan “Battle Damage” 2020: distribuzione limitata in Giappone e pochi esemplari europei, oggi conteso tra collezionisti francesi e italiani.
Il trio si completa con il Perfect Cell Premium Color 2015, particolare perché rivede la palette originale dell’anime, scelta che lo rende unico nel lotto dei 200 modelli.
Il traguardo dei 200 modelli: come si è arrivati fin qui?
Dal veterano Piccolo 2009 alla release numero 200, ogni anno la linea ha introdotto corpi migliorati, volti intercambiabili e accessori energetici: una strategia che spinge i fan a “ri-acquistare” lo stesso personaggio con nuove articolazioni.
L’adozione del corpo 3.0 nel 2023 (Goku Super Hero) ha ridotto i gap tra pose statiche e dinamiche, rendendo obsolete le vecchie versioni: ecco perché molti collezionisti vendono doppioni per finanziare le new entry.
Bandai, intanto, testa il terreno con sondaggi social e preordini a tempo, trasformando ogni lancio in una corsa contro il sold-out!
Come riconoscere una figure davvero rara senza cadere in trappola
Prima regola: controllare il bollino argento Tamashii Nations sul retro della scatola; le repliche low-cost spesso lo stampano sfocato o di dimensioni errate.
Seconda mossa: peso e plastica. Un originale pesa qualche grammo in più per via delle giunture metalliche interne; tenere in mano un bootleg leggerissimo è il primo campanello d’allarme.
Terzo indice, il viso: Bandai utilizza la stampa tampografica per occhi e sopracciglia, dettagli netti che i falsi non riescono ancora a replicare alla perfezione.
Il ruolo delle fiere e delle community online
Lucca Comics, Paris Japan Expo e San Diego Comic-Con introducono spesso varianti esclusive: pochi pezzi, vendite a braccialetto, code all’alba e rivendita immediata cinque volte il prezzo di listino.
Sui forum specializzati si organizzano “group buy” per dividere dogana e spedizione; un metodo che ha salvato più di un portafogli durante la pandemia, quando i costi erano lievitati.
I moderatori locali rimangono sentinelle preziose, segnalando falsi account e garantendo scambi sicuri, un po’ come farebbe il rappresentante di classe che riporta ordine dopo la ricreazione.
Prospettive 2025: cosa aspettarsi dalla linea S.H.Figuarts Dragon Ball
Rumors affidabili parlano di un Goku Ultra Instinct Definitive Edition con luci LED integrate nelle aure: se confermato, sarebbe la prima figure interattiva della serie.
Gli insider di Tamashii suggeriscono anche una linea “retro anime” con packaging anni ’90, strizzando l’occhio ai collezionisti nostalgici che custodiscono ancora le VHS Dynamic Italia.
Dulcis in fundo, una collaborazione con Good Smile Company per teste alternative scolpite in stile Nendoroid: un incrocio stilistico che potrebbe conquistare nuove fasce di pubblico.
Ultimo consiglio per aspiranti collezionisti
Stabilire un budget mensile e attenersi a quello: la serie corre veloce, ma con un piano preciso si evita l’effetto valanga che, alla fine, travolgerebbe anche l’entusiasmo.
Meglio puntare a un pezzo significativo all’anno, magari collegato a un ricordo personale, piuttosto che comprare tutto e subito; dopotutto, ogni figure racconta già una storia straordinaria.
E allora? Che la caccia ricominci… ma con criterio!
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